Parmensia, giunta alla XIII edizione, sta per “cose di Parma” e l’espressione si vuole riferire a un doppio orizzonte che ha guidato la selezione delle opere protagoniste: da un lato i racconti visivi della città di Parma e dei suoi dintorni, della sua storia, dei suoi monumenti più noti e celebrati al pari dei suoi angoli meno appariscenti, dall’altro l’ospitalità data a tutti i pittori che hanno fatto di Parma il loro riferimento, per nascita, formazione o scelta, pur volgendo poi la propria arte anche a temi e soggetti lontani dalla città.
Le immagini e gli artisti di Parma sono dunque i punti di riferimento di questa rassegna, la cui identità è rimarcata anche da precisi orizzonti cronologici: l’Ottocento e la prima metà del Novecento o poco più sono i termini temporali entro cui si collocano le opere scelte, periodo in cui da anni è specializzato lo Studio d’arte Gherardi. In questa edizione, pur non mancando tre riferimenti ai primi esponenti (Balzari, Boccaccio e Carmignani) del vedutismo ottocentesco, è il Novecento il secolo guida della rassegna, che propone alcuni dei nomi da sempre più rappresentativi del panorama locale.
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