La manifestazione nasce da una vecchia tradizione miranese che voleva si festeggiasse la chiusura dell’anno agrario l’11 novembre, mangiando l’oca. Questa tipicità viene rafforzata da un detto e modo di dire locale: Chi no magna oca a San Martin non fa el beco de un quatrin!.
A partire dalla fine degli anni Settanta, l’evento divenne un appuntamento annuale per tutto il paese e, con l’occasione, fu creato anche il Zogo de l’oca de Miran. Ogni anno, durante la Festa, viene riproposto il gioco dell’oca caratterizzato da 63 caselle che rappresentano luoghi, monumenti, ville, personaggi, aspetti e momenti della storia e della tradizione Miranese.
Nel 1998 la Pro Loco di Mirano pensò di riportare le caselle su 63 grandi tavole (2 m. x 2) rialzate 80 cm da terra e di disporle attorno all’ovale della piazza. Vennero chiamate a giocare sei squadre in rappresentanza di Mirano e delle sue cinque frazioni, ognuna composta da un capitano che lancia i dadi, un alfiere che sposta la pedina e otto giocatori che intervengono per superare le “prove“ quando le caselle lo richiedono.
Nacque così il Zogo de l’Oca in Piazza.
Ogni anno, il secondo fine settimana di novembre, nell’atmosfera gioiosa della festa paesana, si svolge la Fiera de l’Oca che culmina alle ore 15 della domenica quando, in un tripudio di colori e allegria, di saltimbanchi e giocolieri, sotto lo sguardo di migliaia di persone, si dà vita al Zogo de l’Oca in PIazza.
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