Il Teatro alla Scala presenta una nuova produzione del capolavoro che Čajkovskij trasse dal dramma di Puškin che nel 1879 segnò una svolta nella storia dell’opera russa abbandonando affreschi storici e effetti spettacolari per concentrarsi sul ritratto interiore di un piccolo gruppo di personaggi. Scriveva il compositore: «Chi cerca la riproduzione musicale di sentimenti normali, semplici, universali, lontani dalla tragicità esteriore, dalla teatralità, sarà (spero) contento della mia opera».
La guida musicale è affidata al giovane Timur Zangiev, messosi in luce sostituendo Valery Gergiev nella Dama di picche e consacrato al Festival di Salisburgo, e l’allestimento a Mario Martone che al suo decimo spettacolo scaligero torna al repertorio russo dopo la trionfale Chovanščina di Musorgskij del 2019: le scene sono come allora di Margherita Palli.
Ti è piaciuto questo articolo e vuoi ricevere aggiornamenti su nuovi contenuti?
Ricevi MCGWEEKTi potrebbe interessare anche…