«Va, pensiero, sull’ali dorate» risuona di nuovo tra le pietre millenarie dell’Arena, in una nuova produzione di Stefano Poda del primo capolavoro di Giuseppe Verdi, che inaugura il 102 Arena di Verona Opera Festival in doppia data.
“Due polarità si attraggono e si respingono durante tutta l’azione scenica, fino ad un punto di massima repulsione e scissione, per poi arrivare alla sintesi del Finale in cui i due opposti si riconciliano. La metafora è quella dei legami fra le particelle atomiche: dalla loro unione si origina la materia, ma l’Uomo ha scoperto come separarle causando totale distruzione. Il progresso tecnologico rende tutto possibile – e Nabucco non esita ad usare la sua superiorità materiale contro gli sconfitti, fino ad arrivare a conseguenze drammatiche: l’insegnamento di questo capolavoro è che la razionalità, per essere ben diretta, non può prescindere dalla spiritualità.”
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