Dal 5 al 7 settembre 2025 Brescia ospita la sesta edizione di Afrobrix, il primo festival italiano interamente dedicato all’afrodiscendenza. Tre giorni di musica, arte, moda e cinema per raccontare e valorizzare le realtà afrodiscendenti e afroeuropee, con l’obiettivo di promuovere inclusione, multiculturalità e dialogo tra le seconde e terze generazioni e la cittadinanza bresciana.
“Non è il bianco o il nero che predomina ma il nuovo colore di una nuova umanità” ha dichiarato il direttore artistico Fabrizio Colombo, sottolineando la forza trasformativa delle culture afroitaliane nel tessuto sociale contemporaneo.
La scaletta del venerdì: rap, drill e gospel
La prima giornata si apre con Babacar Faye (Gotha), giovane rapper bresciano di origini senegalesi che racconta le difficoltà di una generazione in cerca di identità e riscatto.
Segue Cassé Soulja, artista che ha trasformato la sua battaglia interiore in musica, passando dalla trap alla drill inglese fino alle sonorità new jazz della West Coast.
Gran finale con Onesound, formazione gospel che mescola reggae, jazz e highlife, cantando in inglese, italiano e Twi per trasmettere messaggi di speranza e spiritualità.
Il sabato tra indie, afrobeat e hip hop
Il secondo giorno vedrà protagonista Sidy Casse (Sidy), afro-italiano classe 1998, con il suo stile che unisce indie, pop, folk e urban.
Spazio poi a Sina Tekle & Gojardi: lei, italo-eritrea, nuova voce dell’afrobeat e R&B; lui, trapper di origine albanese capace di fondere trap, reggaeton e afrobeat.
A seguire Kevin Kalvin, rapper veronese che porta in scena testi autobiografici e intensi, e infine l’ensemble Adeye, che diffonde gospel africano e tradizioni musicali ghanesi con un messaggio di speranza e resilienza.
Domenica tra samba, pop e il ritorno di Tommy Kuti
L’ultima giornata si apre con i Roda da Saideira, formazione che celebra samba e pagode brasiliano con un’energia contagiosa.
Poi sarà la volta di Nasser (Mimmo), cantante bresciano di origini egiziane che canta in arabo e italiano affrontando i temi di immigrazione e integrazione.
Chiusura d’eccezione con Tommy Kuti, il rapper afroitaliano più noto della scena nazionale, che torna ad Afrobrix con il nuovo EP Community, un lavoro che intreccia afrobeats, rap e amapiano raccontando l’identità sfaccettata di una nuova generazione italiana.
Moda e contaminazioni culturali
Per la prima volta Afrobrix apre le porte alla moda afroitaliana con una sfilata firmata AC x Maracatu Atelier, frutto della collaborazione tra la stilista bresciana Arianna Criscuolo e Silvana Figueira di origini afro-brasiliane.
La collezione unisce tessuti africani e modelli europei, con capi unici che raccontano un dialogo tra tradizione e contemporaneità.
Enogastronomia, artigianato e stand
Il festival sarà arricchito da stand gastronomici e artigianali con cucina eritrea, etiope, ivoriana, burkinabé, nigeriana e marocchina, oltre a prodotti agricoli africani coltivati in Italia. In mostra anche accessori etnici, capi in wax, oli naturali e cosmetici tradizionali.
Le selezioni musicali di DJ Malaika e DJ Lion accompagneranno le serate di venerdì e domenica con reggae, electro, afrobeat e hip hop.
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