Corpi assenti. Corpi fuori scena, fuori fuoco, fuori categoria. Corpi al confine e al confino. Corpi che disturbano, che non rispondono alle aspettative. Corpi che provocano.
Dopo aver attraversato i Mediterranei plurali, Oriente Occidente rimette al centro i corpi plurali, in un cambio di prospettiva che porta lo sguardo da coordinate geografiche e geopolitiche a geografie profondamente umane. Sono i numerosi corpi che non si vedono, quelli che si riprendono spazio, dove l’assenza diventa presenza politica, poetica, narrativa.
Apriamo un nuovo capitolo di ricerca e visione per abitare uno spazio scomodo, per guardare cosa c’è dove i riflettori non sono accesi, per ascoltare chi non ha voce e per dare forma e materia alla complessità di cui abbiamo nuovamente bisogno per superare interpretazioni del mondo semplicistiche e polarizzate.
Attraverso spettacoli, performance, incontri e momenti di riflessione, il Festival diventa un luogo libero, dove ogni gesto, ogni voce, ogni movimento è allo stesso tempo un atto di resistenza e di riconquista. Uno spazio sicuro in cui creare comunità, trasformare il reale, opporsi all’omologazione.
Con Corpi Assenti ci diamo la possibilità di vedere dove non si guarda, di restituire ciò che è stato rubato, di ascoltare ciò che è stato taciuto. Attraverso la carne, il gesto e le storie possiamo rendere visibile l’invisibile. Possiamo riconoscere il corpo dell’assenza. E soprattutto, ancora una volta, possiamo farlo come più ci appartiene, come siamo capaci, come meglio funziona. Insieme.
Fino al 13 settembre.
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