Tansillo Pas Dosè è l’ultimo arrivato alla Cantina di
Venosa: un metodo classico rosè da aglianico in purezza coltivate a spalliera
tra i 500 e i 550 metri slm nella parte nord orientale della provincia di
Potenza, nel territorio di Venosa; con rese di 80-100 quintali/ettaro, per un
totale di 3.500 piante di 10-20 anni d’età.
Le uve aglianico sono vendemmiate a mano in cassette da 10/12 kg nelle
prime ore del mattino e immediatamente trasportate in cantina per la pigiatura
e la separazione del mosto dalle bucce. La rifermentazione in bottiglia avviene
a una temperatura controllata di 12 °C e l’affinamento delle bollicine sui
lieviti prosegue per almeno 36 mesi.
Di colore rosa tenue con riflessi cipria, al naso
presenta note di piccoli frutti a bacca rossa, crosta di pane e pasticceria, al
palato fresco, dinamico, con bollicine fini di ottima sapidità e lunghissima
persistenza, quasi cremosa. Le note minerali ricordano il territorio vulcanico
del Vulture. La temperatura di servizio consigliata è di 8-10 °C.
“La nostra gamma di vini si amplia con una nuova
etichetta che esprime la forza, il carattere e la versatilità di un grande
vitigno, l’aglianico – commenta il direttore commerciale Antonio Teora -. È la
varietà principe del Vulture, un simbolo della nostra viticoltura e soprattutto
di Cantina di Venosa, un modo da parte nostra di rappresentare un’uva in tutte
le sue possibili espressioni all’interno di un progetto di qualità che non
finisce qui, anzi con altre sorprese in arrivo. Questo vino, inoltre, vuole
rendere omaggio al poeta Luigi Tansillo, nato a Venosa nel 1510”.
Alle pendici del Vulture, da terreni d’origine vulcanica,
nascono i grandi vini di Cantina di Venosa, l’unica cooperativa vitivinicola
della Basilicata e fra le più importanti del sud Italia, premiata da anni nei
principali concorsi enologici internazionali. Una cantina di 350 soci e 800
ettari di vigne coltivate ad aglianico, malvasia di Basilicata, moscato bianco,
merlot; una cantina moderna, radicata nel territorio, attenta alle innovazioni,
composta da oltre il 50% da giovani, eredi di una generazione di piccoli
vignaioli che si rinnova e si aggiorna con idee, energie, competenze, visioni.
Tra nuovi progetti di sostenibilità, vigne sorvegliate dal satellite, vini in
cantinamento sotto il mare e strutture all’avanguardia per l’efficienza
aziendale – imbottigliamenti, spedizioni – Cantina di Venosa è un’azienda
modello della cooperazione: una comunità di piccoli vignaioli fondata nel ’57 e
cresciuta costantemente nei numeri e nella qualità dei suoi vini; dal Carato
Venusio Superiore, un Aglianico del Vulture Docg, potente, strutturato,
elegante, al Matematico, il grande rosso delle migliori vendemmie, da un taglio
bordolese di uve merlot e aglianico, affinato 6 mesi in barrique francese. E
poi bianchi da uve malvasia di Basilicata, rosato da aglianico in purezza,
bollicine metodo classico. Sono le espressioni enologiche di una cantina
modello in una terra ricca di storia e cultura, Venosa (Potenza), la cittadina
di Orazio, poeta romano del Carpe Diem, e del madrigalista Carlo Gesualdo. Ma
anche un borgo dei “Borghi Più Belli d’Italia”, all’ombra del castello Angioino
e del vulcano Vulture.
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