Il Pisco è diventato in questi anni uno degli spirit più apprezzati e utilizzati dai bartender di tutto il mondo. Questo grande successo è dovuto non solo al suo sapore deciso, ma anche e soprattutto alla sua grande versatilità: grazie alla sua base di frutta, in quanto si abbina alla perfezione con numerosi succhi, estratti e altre bevande alcoliche. Prodotto in Perù da oltre 400 anni – il pisco – parola quechua che significa uccello o volatile – è un nato dalla commistione tra la cultura peruviana e quella spagnola, poiché intorno al 1553 la vite fu introdotta nel Paese con vitigni portati dalle Isole Canarie, e fu nella valle di Ica che la coltivazione divenne particolarmente importante, grazie alla fertilità del terreno. Il Pisco Sour è il cocktail più rappresentativo e sembra abbia avuto origine nel Morris Bar a Lima, dal nome del proprietario Victor V. Morris che ha portato dagli Stati Uniti la formula del cocktail di successo (una variante del suo predecessore whiskey sour). La formula passò poi anche all’English Bar del Gran Hotel Bolivar, dove il Pisco Sour divenne popolare tra i turisti più importanti, come Ava Gardner, Clarke Gable, Orson Welles, John Wayne, Ernest Hemingway e altri. E ancora il Chilcano, un cocktail nato a metà del XIX secolo, quando gli immigrati italiani mescolavano il Pisco con il Ginger Ale e lo bevevano al mattino. Iniziarono a chiamarlo “Buenos días” o “Buongiorno” ed era un toccasana dopo una sbornia. Un altro aneddoto racconta che a sud di Lima, nella località balneare di Chilca, viveva il signor Cano, un produttore di bevande che era solito mescolare il Pisco con il Ginger Ale e quando gli fu chiesto quale fosse il nome di questo cocktail, rispose con l’unione delle due parole: Chilcano.
Il Capitano nasce con l’immigrazione italiana in Perù e con l’arrivo del Vermouth nel paese. Ben presto cominciò a essere richiesto nelle taverne e nelle osterie del Callao e del centro di Lima; con l’arrivo della Prima Guerra Mondiale, l’importazione di liquori cessò e il vermouth cominciò a essere prodotto in modo tradizionale Il nome attuale è nato nelle caserme militari andine, quando i capitani facevano il loro giro notturno a cavallo e andavano nelle locande chiedendo 20 centesimi, e il barista rispondeva: “Per il mio capitano! E ancora il Pisco tonic, il cocktail più peruviano che si possa trovare, in quanto i suoi ingredienti includono il Pisco (distillato d’uva del sud del Perù) e l’acqua tonica ricavata dalla corteccia dell’albero Quina. Il Punch al Pisco, inventato da Duncan Nichol, uno dei più rinomati barman di San Francisco, risale al XIX secolo. E ancora il Canarino sulla costa nord di Lima, nasce esattamente a Huaral, da una grande
azienda chiamata HUANDO, dove si producevano i migliori mandarini e arance del Perù. Le signore dell’Hacienda volevano consumare il succo in occasione di feste e incontri sociali e cominciarono a mescolarlo con il Pisco che proveniva dal sud del Paese. Tale era l’allegria e la voglia di cantare che questa bevanda generava che gli stessi abitanti del villaggio la chiamarono Canario (canarino).
Per maggiori informazioni: https://www.peru.travel/it
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