A fine estate, in Alto Adige, così come in tante altre regioni montane, si celebra la discesa dei bovini dagli alpeggi: ad attirare visitatori e turisti desiderosi di tuffarsi negli usi e costumi locali e di scoprire il patrimonio gastronomico fatto per lo più da tipicità lattiero-casearie è il “Barthlmastag”, la festa d’alpeggio di lunga tradizione che ha luogo ogni anno nel giorno di San Bartolomeo sul Corno del Renon.
Quest’anno, dato che la festa del patrono dei pastori cade di domenica, giorno in cui, secondo l’antica usanza contadina, non si fa il mercato, la manifestazione inizia lunedì 25 agosto e segna la fine della vita isolata dei Saltner (i pastori del Renon) e delle loro mandrie in alta montagna.
Il bestiame dei contadini, che ha trascorso l’estate in alpeggio, viene radunato sull’Alpe del Renon, presso la malga Saltner e condotto in un prato recintato, dove in passato si svolgeva il mercato di Barthlmas e si effettuava lo scambio di merce, il tutto accompagnato dalla banda musicale. Dopo questo momento speciale sull’Alpe del Renon, nel pomeriggio il corteo del bestiame alpino, agghindato con corone artistiche e fiori freschi, raggiunge Tre Vie, dove la festa d’alpeggio diventa un evento popolare con il mercato e lo scambio dei prodotti, musica, intrattenimento per i bambini e degustazioni di piatti della tradizione e di produzioni casearie locali.
“Se fino a qualche anno fa, il rito della transumanza rappresentava un evento di richiamo circoscritto alle sole comunità locali, in quanto parte integrante della cultura altoatesina, oggi, supera i confini montani e conquista l’interesse di un pubblico più ampio e trasversale grazie alla sua valenza di evento capace di connettere uomini, animali e territorio – dichiara Annemarie Kaser, direttrice Federazione Latterie Alto Adige.
Anche il progetto “Think Milk, Taste Europe, Be Smart’ promosso dal settore lattiero-caseario dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, realizzato da Confcooperative con il cofinanziamento della Commissione europea sottolinea l’importanza di questa usanza contadina, oggi diventata festa corale, per la sua capacità di promuovere cultura, turismo, biodiversità e produzioni locali vivacizzando il lavoro delle piccole realtà cooperative di montagna a cui spesso è affidata la salvaguardia del patrimonio gastronomico del territorio.
Foto apertura servizio: ©IDM Südtirol-Alto AdigeTobias Kaser
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