In autunno i castelli della Valle d’Aosta si lasciano scoprire con un ritmo diverso: niente folla, solo la luce dorata che accarezza le pietre e fa brillare i dettagli degli affreschi.
Quelli d’Issogne, ad esempio, istantanee preziose della vita quotidiana valdostana del XVI secolo: il corpo di guardia, la bottega del beccaio e del fornaio, il mercato di frutta e verdura, il sarto, lo speziale e il pizzicagnolo, protagonisti di un racconto corale congelato nel tempo; o quelli del principe dei castelli valdostani, quello di Fénis, con il celebre San Giorgio a custodire il cortile e il ciclo di saggi e proverbi in francese antico sulla balconata. Riuscirete a tradurli, andando a braccio?
Foto in apertura servizio: VALLE D_AOSTA-Châtelard La Salle (foto Enrico Romanzi)
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