Dopo il successo della prima mondiale, torna alla Scala Madina, creazione musicale e coreografica, progetto nuovo nell’approccio e nelle tematiche, attuali ma universali, raramente declinate nel balletto. La vicenda, ricalcata su un fatto di cronaca, ha per protagonista la giovane Madina, cresciuta in un teatro di guerra e spinta dalla famiglia a compiere un attentato suicida in una capitale occidentale. La ragazza sceglierà all’ultimo istante di non morire e non uccidere, ma dovrà ugualmente affrontare un processo. Pulsioni ancestrali, luoghi simbolici, dinamiche perverse di una violenza che stritola se stessa, in cui il bene e il male si contrappongono ma continuano a mescolarsi.
Con le coreografie di Mauro Bigonzetti, la composizione di Fabio Vacchi su libretto di Emmanuelle de Villepin tratto dal romanzo della stessa autrice La ragazza che non voleva morire è un lavoro di danza e di teatro dove coesistono parola, canto, musica e corpo, in una sintesi delle forme tradizionali e contemporanee dei tanti generi del teatro musicale che cancella i confini fra queste diverse espressioni.
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