C’è tempo fino al 9 giugno per visitare a Reggio Emilia la XIX edizione di Fotografia Europea, il festival promosso e organizzato dalla Fondazione Palazzo Magnani e dal Comune di Reggio Emilia, con il contributo della Regione Emilia-Romagna.
“La natura ama nascondersi” è il tema scelto quest’anno per invitare a riflettere su un tema di grande urgenza: i legami tra Uomo e Natura, le trasformazioni immaginate dagli esseri umani, le dinamiche per superare l’atteggiamento di predominio.
Come sempre, le mostre di grandi fotografi e di giovani esordienti sono allestite nei luoghi più belli e iconici della città, Chiostri di San Pietro, Palazzo Magnani, Palazzo dei Musei, Palazzo da Mosto, Villa Zironi, Biblioteca Panizzi, Spazio Gerra e gli spazi del Circuito OFF .
LE MOSTRE
Le sale dei cinquecenteschi CHIOSTRI DI SAN PIETRO ospitano dieci esposizioni di autori che declinano il tema del festival in modi e con sensibilità differenti, allestite al piano terra e al primo piano dello splendido complesso.
A PALAZZO MAGNANI si ammira la prima retrospettiva mai presentata in Italia della fotografa americana Susan Meiselas, nota per il suo lavoro nelle aree di conflitto dell’America Centrale (1978-1983) e, in particolare, per i suoi potenti scatti della rivoluzione nicaraguense. La mostra, intitolata “Mediations”, raccoglie una selezione di opere che vanno dagli anni ‘60 a oggi.
A PALAZZO DA MOSTO trova posto la Committenza di questa edizione, insieme a una rassegna di libri fotografici e ai due progetti vincitori della Open Call.
Da non perdere VILLA ZIRONI, gioiello di architettura liberty, che ospita “Radici” di Silvia Infranco, un studio sul rapporto tra uomo e natura nella fitoterapia, con particolare attenzione ai risvolti magici, simbolici ed alchemici dei processi di cura arcaici e rituali. In esposizione, opere su carta e su tavola, libri d’artista, sculture, polaroid.
A PALAZZO DEI MUSEI, “Luigi Ghirri. Zone di passaggio” propone una riflessione sul tema del buio e della notte, partendo dalle numerose opere di ambientazione notturna di Luigi Ghirri e aprendosi al lavoro di diversi autori di rilievo internazionale che utilizzano il buio come possibilità di narrazione.
Gli esiti dell’open call di GIOVANE FOTOGRAFIA ITALIANA #11 | PREMIO LUIGI GHIRRI 2024 hanno dato vita a “Contaminazioni” che porta in mostra, sempre a Palazzo dei Musei, gli scatti di sette artisti selezionati da una giuria internazionale.
Anche la fototeca della BIBLIOTECA PANIZZI partecipa all’edizione 2024 con una mostra che dà visibilità alla collezione Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea, con sede a Rubiera. In questa edizione vengono esposte le due interpretazioni che Paola De Pietri nel 1994 e Walter Niedermayr nel 1997 hanno dato delle Casse d’espansione del fiume Secchia.
C’è, poi, lo SPAZIO GERRA che propone la mostra “NEW THEATERS OF THE REAL. Collaborating with AI” che presenta cinque diverse posizioni della fotografia contemporanea capaci di aprire il confine della creazione a varie modalità di collaborazione con l’intelligenza artificiale generativa.
Collegata al festival è la proposta della COLLEZIONE MARAMOTTI che espone la prima mostra personale istituzionale italiana di Silvia Rosi, dal titolo “Disintegrata”, concepita specificamente per la Collezione, con centinaia di scatti per raccontare la quotidianità di chi, giunto dall’Africa prima del Duemila, ritraeva sé e la propria vita in contesti diversi.
Anche per questa edizione il CIRCUITO OFF, evento collettivo indipendente che arricchisce il Festival con numerose mostre diffuse in tutto il territorio cittadino e provinciale,presenta progetti di fotografi professionisti accanto a giovani alle prime esperienze, appassionati e associazioni che espongono in negozi, ristoranti, studi, cortili e case private, sedi storiche, gallerie d’arte. Parte di questo circuito è anche il progetto OFF@school che coinvolge le scuole di tutta la provincia di Reggio Emilia.
Tutte le info su fotografiaeuropea.it
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