Il Monte Rosa cambia d’abito: la stagione estiva, ormai alle porte, invita a nuove emozioni tra le vallate di questo angolo d’Italia compreso tra la Valle d’Aosta e il Piemonte. Siamo in uno dei contesti naturalistici più spettacolari del nostro Paese, dove meglio si riesce a percepire la forza della natura, prima ancora della sua disarmante bellezza.
Affascinante il modo in cui l’artefice di tutto questo sia nient’altro che l’acqua che, infaticabilmente, ha scavato nei millenni un solco, poi divenuto canyon e poi, ancora, valle. E lì, in alto, i ghiacciai del Rosa, testimoni fragili quanto potenti della storia umana che, ai loro piedi, ha saputo aggrapparsi e adeguarsi, eroicamente. Ci si sente piccoli, qui, ma anche infinitamente grandi nel riuscire ad attraversarla e a viverla, questa natura: ci sentiamo grandi in cima ad una parete appena arrampicata, sugli argini di un fiume “surfato” in hydrospeed. Ci sentiamo grandi davvero quando ammiriamo la bellezza senza confini del panorama che ci circonda, visto dall’ultimo 4000 conquistato. È giunto, al Monte Rosa, il tempo dell’outdoor, delle passeggiate nel verde, delle cime ancora innevate specchiate nel blu intenso dei laghi alpini, dell’adrenalina del vuoto sotto i nostri piedi. È il momento in cui la vita di montagna si mostra al meglio, in cui la terra restituisce i frutti e le persone fanno comunità, ritrovandosi a fine giornata a brindare, magari al Bierfest di Gressoney-Saint-Jean.
Alpinismo, a fil di cielo tra le Valli del Rosa
Le chiamano le “Dame di Challand” ma non si tratta di nobildonne appartenenti all’importante casato valdostano, né di una variante del popolare gioco da tavola: sono, in realtà, le tre cime che cingono il vallone di Chasten, tra le Becche Voghel, Vlou e Torchè, che prendono i nomi dai comuni di Challand-Saint-Anselme e Challand-Saint-Victoire, collocati ai loro piedi. Un’esperienza di due giorni per gli amanti della solitudine e dell’avventura, sugli itinerari poco frequentati di questa emozionante traversata a fil di cielo.
Accompagnati dalle Guide Alpine di Champoluc, si parte da Da Graines, in Val d’Ayas, alla scoperta dei 3.000 m del Monte Voghel scollinando l’indomani, dopo una notte in bivacco, e scendendo in Valle di Gressoney, con rientro in Val D’Ayas con taxi fuoristrada.
Vogliamo salire ancora più in alto?
Spostiamoci verso Nordest, verso l’incontro tra la Valsesia e la Valle di Gressoney: qui i primi esploratori furono i Walser, genti che da quasi un millennio sorveglia queste terre alte. Oggi, noi alpinisti del XXI secolo, disponiamo di comodi e moderni impianti di risalita che, da Gressoney-La-Trinité e da Alagna Valsesia, conducono direttamente al ghiacciaio di Indren, porta di accesso ai più bei percorsi tra i ghiacciai del Rosa.
Da qui si arriva a quota 4.000 m in giornata, su tratti come la salita a Punta Giordani (4.046 m), una delle più adatte anche ai meno esperti, o quella alla Piramide Vincent che, attraverso il ghiacciaio del Lys, raggiunge quota 4.215 m.
Per info e prenotazioni, contattare info@guidemonterosa.info o info.guidealagna@gmail.com.
Rafting, canyoning, hydrospeed e kayak: la forza dell’acqua viva, in Valsesia
C’è un motivo, se il fiume Sesia è la destinazione più famosa e ambita d’Europa per la pratica degli sport fluviali: qui, nel versante piemontese del Monte Rosa, le sue acque hanno scavato un territorio che si è conservato selvaggio, verde e ricco e che invita ad essere scoperto e attraversato partendo dall’acqua dei suoi torrenti.
Ed è per questo che le scuole locali degli sport di acqua viva sono tra le migliori al mondo e sono aperte a chiunque voglia tuffarsi in un mondo di adrenalina ed emozioni forti, e tuttavia accessibili a grandi e piccini in tutta sicurezza. Da maggio a settembre arriva l’ora di cavalcare le onde del Sesia in rafting, di surfare sull’acqua in hydrospeed, scendere rapide sinuose in kayak e percorrere un’avventura adrenalinica tra roccia nuda e cascate spumeggianti in canyoning. Per info e contatti delle scuole di rafting della Valsesia, fare click qui.
Verticalità, Vuoto e Vie Ferrate: l’adrenalina, al Monte Rosa, inizia per V
Nelle valli del Rosa, dove l’occhio fugge sempre alla ricerca del bianco dei ghiacciai, ci sono moltissimi luoghi in cui a prevalere è il colore della roccia nuda che, quando arrampicata e toccata con mano, sa regalare emozioni e sensazioni senza eguali.
Chi ama il piacere della verticalità, il brivido del vuoto, di quella vertigine che si prova a guardarsi indietro durante una scalata, trova da queste parti il più completo appagamento
Le vie ferrate della Valle di Gressoney, di vari livelli e difficoltà tra scalette, gradini e ponti tibetani sospesi nel vuoto, sono banchi di prova eccellenti per avvicinarsi al mondo di imbragature, caschi e rinvii, da utilizzare in questi sentieri in verticale. La ferrata Jose Angster di Gressoney-Saint-Jean, ad esempio, propone due itinerari da due ore, uno di difficolta D e l’altro, detto dei bambini, di difficoltà F.
Più impegnativa, invece, la ferrata delle Guide di Gressoney-La-Trinité, adatta ai più esperti e allenati, ma con una invidiabile vista sull’abitato e su tutto il massiccio del Rosa.
Per chi, invece, volesse avvicinarsi al mondo dell’arrampicata, in Valsesia è possibile regalarsi un corso base di arrampicata su roccia, per apprendere in due giorni tutte le tecniche necessarie a scoprire, in sicurezza, questo mondo in verticale.
Sempre in Valsesia, la Via Ferrata Emilio Detomasi – Cimalegna è un emozionante percorso su una cresta rocciosa adatto anche ai più piccoli, in cui si incontrano escursionismo ed alpinismo. Nel tratto facoltativo, quello contrassegnato dal colore rosso, il livello di difficoltà, tuttavia, si alza! Per i gruppi di un minimo di 4 persone che decidono di intraprendere questa via ferrata, su prenotazione Monterosa Ski mette a disposizione un’apertura straordinaria della seggiovia Pianalunga-Bocchetta delle Pisse dal 1° giugno al 15 settembre.
Pausa-birra: il Bierfest a Gressoney-Saint-Jean (20-24 giugno)
Il modo giusto per chiudere queste giornate di avventura e adrenalina è sicuramente una buona birra.
Che estate sarebbe, del resto, senza il piacere inconfondibile di una birra gelata
Da quarant’anni, a Gressoney-Saint-Jean, si celebra il Bierfest, dove protagonista è la famosa Kühbacher Bier, prodotta nell’omonima cittadina tedesca di Kühbach dal barone Beck Peccoz, originario del borgo e trasferitosi da molti anni in Germania.
Insomma, un vero e proprio Oktoberfest in giugno. Il gusto, però, è tutto gressonaro. Saranno ben 15mila i litri di birra totali che giungeranno a Gressoney-Saint-Jean, in un unico barile, per preservarne tutte le pregiate qualità prima dello stappo del 20 giugno. Ma Bierfest non è solo birra: ci sarà spazio, sul piazzale Weissmetten, anche per la buona gastronomia valdostana, oltre alle musiche folk locali e a quelle tipiche dell’Oktoberfest.
In occasione del Bierfest, si propone un pacchetto a tema con prezzi a partire da 180€ a persona, che includono soggiorno in struttura ricettiva convenzionata a scelta tra 4 stelle, 3 stelle, Chambres d’hôtes o Residence, 2 buoni pasto e 2 buoni birra da consumare presso il padiglione del Bierfest, 1 biglietto per la seggiovia del Weissmatten da utilizzare sabato 22 oppure domenica 23 giugno e 1 biglietto d’ingresso per la visita all’Ecomuseo Walser di Gressoney La Trinité.
Per essere aggiornati in tempo reale sulle aperture
si consiglia di consultare il sito: www.monterosaski.eu
InfoPoint Visitmonterosa
Tel. +39 0125 303111 – www.visitmonterosa.com
Route Ramey 69, 11020, Champoluc AO
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